Microbiota intestinale e alimentazione
Più noto come “flora batterica”, è l’insieme dei numerosi microrganismi – sia batteri sia lieviti – che colonizzano il nostro intestino. Negli ultimi anni vari studi scientifici hanno provato che il microbiota intestinale svolge un ruolo importante nelle diverse attività immunitarie e metaboliche, tra cui la sintesi delle vitamine del gruppo B e di vari acidi grassi a catena corta.
Questi ultimi intervengono sul metabolismo energetico, ed in alcuni casi producono anche effetti anti-infiammatori.
La colonizzazione microbica dell’intestino comincia alla nascita, ma la sua composizione si stabilizza in età adulta.
Le variazioni del microbiota intestinale dalla nascita all’età adulta sono dovute a fattori di varia natura, tra i quali:
- le modalità del parto, naturale o cesareo
- il tipo d’allattamento, al seno o artificiale
- il tipo di dieta
- l’assunzione di alcuni tipi di farmaci, ed in particolare gli antibiotici.
Negli ultimi anni il microbiota intestinale ha acquisito un interesse crescente come fattore in grado di modulare il bilancio energetico. Alcuni studi hanno appurato che l’obesità è associata anche ad un cambiamento del microbiota con prevalenza di microrganismi che hanno una particolare capacità di estrazione dell’energia dalla dieta, a svantaggio di specie microbiche con proprietà benefiche per la salute come i probiotici.
Il fatto che ci sia questo squilibrio tra i diversi microrganismi che popolano l’intestino determinerebbe un incremento dell’assunzione calorica accompagnata da una maggior produzione di quelle molecole che contribuiscono all’instaurarsi dello stato di infiammazione cronica tipica dell’obesità.
È un campo molto interessante: la ricerca continua ed il dibattito è ancora aperto sul fatto che il cambiamento del microbiota intestinale possa contribuire a sovrappeso e obesità, o che questi siano solo il risultato di un’alimentazione errata.
Come mantenere in equilibrio il microbiota?
Il ruolo fondamentale del microbiota intestinale per la nostra salute è quindi ormai noto. Per questa ragione è necessario mantenerlo in equilibrio anche attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita sano. È possibile infatti, oltre che molto importante, prendersi cura del nostro microbiota anche a tavola seguendo una dieta ricca di alimenti che contengono fibre come cereali integrali, verdura, legumi, frutta fresca e secca e prediligendo anche yogurt e kefir che naturalmente contengono fermenti lattici e i vari alimenti fermentati. Il consumo elevato di grassi saturi, cereali raffinati e carne rossa (tipico in una dieta occidentale, o “Standard American Diet”) può modificare la composizione del microbiota intestinale portando alla disbiosi.
Quali attenzioni contribuiscono a mantenere un microbiota sano?
Una dieta consigliata è quella mediterranea, che prevede un considerevole consumo di nutrimenti ricchi di fibre e composti bioattivi. Ad una alimentazione corretta è importante associare anche un buon stato di idratazione prediligendo un considerevole consumo d’acqua e cercando, al contrario, di limitare caffè ad un massimo di 3-4 al giorno e evitando bevande zuccherate.
Oltre ad assumere questi alimenti utili a mantenere in equilibrio il microbiota, è anche possibile limitare il consumo di quelli che nutrono i batteri definiti “cattivi”. I cibi a cui prestare attenzione sono quelli che contengono grassi, tutta la categoria del junk food e quelli preconfezionati. A condizionare la qualità degli alimenti per il nostro microbiota sono i metodi di cottura. I fritti sono spesso causa di disbiosi intestinale (ossia di uno squilibrio tra il numero di batteri buoni e cattivi). Per questo motivo è consigliabile privilegiare cotture più leggere e semplici come al vapore, alla griglia o al forno.
Carne e Microbiota
Le opinioni in merito all’assunzione di carne e al suo effetto sul nostro microbiota sono diverse. La carne rossa, generalmente consigliata 1 volta alla settimana, non è nociva per il microbiota. É comunque preferibile, anche più volte a settimana, il consumo di carne bianca in quanto più magra. Come per tutti gli alimenti, un consumo elevato di carne rossa può risultare dannoso per la nostra salute causando una produzione eccessiva di acido urico, che può portare a patologie come la gotta. É inoltre consigliabile accompagnare il consumo di carne con verdure o composti a base di yogurt per poter preservare al meglio il microbiota. Un consiglio che ci sentiamo di dare è quello di evitare la parte bruciata della carne in quanto ricca di nitrosammine che possono a lungo andare provocare danni alla salute.
In conclusione …
Tutti gli alimenti precedentemente descritti possono quindi modificare lo stato del microbiota intestinale, in modo differente da persona persona.
Ricordiamo infine che l’assunzione di fermenti lattici può rivelarsi d’aiuto al nostro microbiota facendolo funzionare nel migliore dei modi. Anche in questo caso è importante, però, conoscerlo a fondo in quanto non tutti i fermenti sono adatti alle caratteristiche e esigenze di ciascun individuo.
Per questo motivo è fondamentale esaminare il proprio microbiota con test specifici che consentono di conoscerne la composizione e agire per migliorarne l’equilibrio.
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Dott.ssa Maria Chiara Villa
Biologa Nutrizionista Specialista in Scienze dell’alimentazione